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Precariato giornalisti: Compensi dignitosi se vogliamo qualità dell’informazione

“Non possiamo rimanere inerti di fronte ai problemi del mondo dell’informazione. Dobbiamo salvaguardare il diritto dei cittadini di essere correttamente informati”.

Così il sottosegretario al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, intervenuta sulla giornata di protesta intitolata “Libertà precaria, lavoro precario, vite precarie” che si è tenuta ieri in Piazza Montecitorio. Gli organismi elettivi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell’Ordine dei Giornalisti si riuniscono per denunciare l’inerzia del governo e del parlamento e richiamare l’attenzione delle istituzioni sul tema dell’informazione.

“Il tema della giornata riassume la difficile condizione lavorativa di migliaia di giornalisti che inevitabilmente, sotto lo schiaffo della precarietà, si riflette sulla qualità dell’informazione mettendo a rischio la tenuta democratica del Paese - continua il sottosegretario - Il giornalismo di qualità è un contributo fondamentale per arricchire il dibattito del Paese. Ma un lavoro senza diritti, senza tutele e senza garanzie, non può che riflettersi sull’intera società. Le stesse fake news non si possono arginare se i giornalisti sono sempre più precari, poiché per raggiungere un minimo compenso dignitoso devono scrivere molti articoli il più velocemente possibile senza semmai verificare le fonti e quindi a danno della qualità stessa dell’informazione".

"Allora occorre che la professione giornalistica si rafforzi dal punto di vista contrattuale con risorse adeguate per diminuire il precariato. L’impegno deve essere rivolto ad una inversione di rotta se si vogliono difendere concretamente i valori della democrazia e l’indipendenza degli organi di informazione, indipendenza che appartiene a tutti noi” conclude la senatrice D’Onghia.

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23 novembre 2017

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